Orlando Pizzolato: Gambe come pistoni

La serata dei record della scorsa settimana a Valencia ha dato la possibilità di ammirare l’efficienza di due grandi campioni. Molti podisti e sportivi in genere affermano che una gara contro il cronometro, anche se si tratta di stabilire un primato mondiale, sia uno spettacolo noioso, e concordo pienamente quando non si sa su cosa concentrare la propria attenzione. Per me una corsa contro il cronometro è occasione di spunti per delle analisi tecniche.

Entrambi gli aspiranti primatisti dovevano superare un ostacolo enorme per diventare primatisti del mondo: prima della gara in questione Cheptegei aveva un primato di 26’38”46, e quindi un handicap di oltre 21” rispetto al mondiale di Bekele, paragonabile a un distacco di 130 metri circa. Gidey aveva un primato di 14’23”14 sui 5000, e nel suo caso doveva superarsi di 12” per colmare un gap di 70 metri circa nei confronti della detentrice Tirunesh Dibaba.

La sfida di questi campioni era quindi dapprima con sé stessi, e poi contro il cronometro. In questo compito entrambi i mezzofondisti sono stati aiutati dai ‘pacer’ umani e dal supporto della scia luminosa. In quest’ultimo caso l’aiuto…  continua a leggere

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