E’ ben noto che specifici periodi di allenamento in montagna, oltre la quota di 1200 metri, stimola i reni a secernere eritropoietina, un ormone che ha effetti sulla produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo; il tutto con un vantaggio prestazionale, vista la maggiore ossigenazione alle fibre muscolari. Trascorrere quindi un periodo in montagna, oltre ad essere ovviamente piacevole per lo spirito, ha effetti sul rendimento atletico.
Tuttavia, non sempre è così semplice fare un periodo di … vacanza atletica, ma anche casa si può agire per aumentare l’eritropoietina come se si fosse in quota. Come fare? Basta agire sulla respirazione, o meglio sulla “mancanza di respiro”, perché uno studio fatto su 16 atleti (otto maschi e otto femmine) ha dimostrato come specifici periodi di apnea stimolino i reni a produrre eritropoietina. Non si tratta di un vantaggio di poco conto, perché la concentrazione media di eritropoietina nel sangue è aumentata, con questo protocollo, del 15% rispetto al valore basale ed ha raggiunto un picco del 24% in uno specifico soggetto.
Il protocollo è questo: si inizia con 1′ di leggera iperventilazione alla quale segue una fase di apnea di 2′. Nella prima fase dell’apnea si fa una lunga espirazione per svuotare i polmoni di ossigeno e favorire lo stimolo ipossico. Quindi si cerca di resistere a non respirare il più a lungo possibile, limitatamente appunto a 2′. Successivamente si procede con una respirazione normale per 2′, e poi si ripete lo step di 2′ di apnea (o un periodo di massima apnea possibile) con una prima fase di lunga espirazione. continua a leggere