Monica Casiraghi, detentrice record italiano 100km in 7h28’00” il 19.04.2003 by Matteo Simone

Correre un ultra per me è una fantastica avventura

Matteo SIMONE

Monica Casiraghi esordisce nella 100km a 30 anni, età giovanissima per l’ultramaratona, il 15.05.1999 classificandosi in 16^ posizione al campionato mondiale 100km di Chavagnes en Paillers (FRA) in 8:08:54 h.

Ha vinto tre edizioni della “100km del Passatore” Firenze-Faenza: 26.05.2001 – 8:11:43 h; 24.05.2003 – 7:59:41 h; 30.05.2004 Campionessa Europea 8:03:03 h.

Il 26.08.2001 bronzo ai mondiali 100km di Cleder (FRA) 7:39:42 h; il 21-22.06.2002 bronzo ai mondiali 100km di Torhout (BEL) 7:40:00 h; il 14.09.2002 argento agli europei 100km di Winschoten (NED) 7:33:14 h.

Il 19.04.2003 stabilisce il record italiano 7:28:00 h, classificandosi al 2° posto alla 100km di Chernogolovka (RUS).

Il 16 novembre 2003, ai Campionati Mondiali 100km presso Taipei, la Campionessa Mondiale è Monica Casiraghi con il crono di 8:04:47 e la vice Campionessa Mondiale è Paola Sanna in 8h15’13”.  Anche il titolo italiano maschile va all’Italia, Mario Fattore vince la gara con il crono di 7h04’57”. 

L’11 settembre 2004, ai Campionati Mondiali 100km presso Winschoten (NED) Monica Casiraghi conquista un bronzo individuale con il crono di 7h29’20” e l’Italia femminile conquista un argento nella classifica a squadre grazie alle prestazioni di Paola Sanna 7h58’52” e Giovanna Cavalli 8h00’22”.  Anche il titolo italiano maschile va all’Italia, Mario Ardemagni stravince in 6h18’24”.

Il 10 settembre 2005 vince la 100km di Winschoten (NED) in 7h53’25”.

Il 5 maggio 2007 2^ assoluta, preceduta solo da Ivan Cudin, alla 100km corsa su pista 9h15’05”.

Il 29 marzo 2008 ha vinto la 4^ Sicilia in 100 km, Trapani – Palermo in 8h43’55”.

Ha vinto quattro edizioni della 100 km di Seregno della Brianza: 22.03.2009 – 7:56:05 h; 21.03.2010 – 7:56:43 h; 03.04.2011 – 8:11:53 h; 22.04.2012 – 8:54:01 h. Ha vinto le seguenti 100km: 07.11.2009 – 100 km degli Etruschi, Tuscania-Tarquinia 8:31:36 h; 23-24.07.2011 – 6^ 100 km Rimini Extreme 8:56:07 h; 13-14.10.2012 – 4^ Torino-Saint Vincent 100 km 8:32:17 h.

Ha vinto due edizioni della Etna Extreme 100 km del Vulcano: 10.09.2017 – 13:11:15 h; 09.09.2018 – 11:57:28 h.

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Monica attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di anni fa.

Qual è stato il tuo percorso per diventare ultramaratoneta? Ho iniziato a correre da bambina, prima gare veloci poi mezze maratone e maratone cercando sempre di migliorare, poi sono passata alle ultra, perché sentivo che quella era la mia strada; alla fine di ogni maratona potevo continuare ancora per km, e perché il mondo dell’ultramaratona è affascinante! La mia prima ultra è stato un mondiale di 100km, una sfida con me stessa!”.

Ultra per Monica è significato percorrere sempre più chilometri, cimentarsi in distanze sempre più lunghe e con condizioni sempre più estreme. Questo perché l’appetito vien mangiando, possiamo dire e quindi Monica fa questo sport perché gli piace, le fa star bene, la fatica fisica viene ripagata da un benessere mentale prima di tutto e poi la fatica fisica viene ripagata anche da una soddisfazione derivante da vittorie, non è da tutti riuscire, primeggiare in questo tipo di gare lunghe ed a condizioni considerate quasi estreme.

Cosa ti motiva a essere ultramaratoneta?La motivazione che mi spinge ad essere un ultramaratoneta è il fatto di cercare sempre di spostare un po’ più in là il mio limite.”

Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta?Si ho pensato diverse volte di smettere per infortuni o per problemi di salute, ma non l’ho mai fatto perché sarebbe stata la strada più semplice.”

Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?Si sempre perché ogni gara di lunga distanza arriva sempre la crisi e sta a te saperla gestire e superare.”

Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?Non penso che ci siano meccanismi psicologici, bisogna avere sempre una forte motivazione, essere resilienti e determinati.”

Oramai tutti parlano di resilienza, a un incontro su “Le Best Practices per gli Interventi degli Psicologi dell’Emergenza” si è parlato dell’importanza della resilienza collettiva, altro incontro per ricordare il terremoto in Abruzzo si è parlato di resilienza di comunità, a un convegno sulla violenza domestica il Prefetto Francesco Tagliente ha fatto presente che la donna è resiliente. Io ci ho scritto anche un libro dal titolo “Sviluppare la resilienza”.

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Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile?Le 24h in pista una cosa per me inconcepibile, ma l’ho corsa!”.

Monica ha deciso ancora di non fermarsi e provare a sfidare ancora i limiti, facendosi attrarre da gare più lunghe e impegnative.

Una gara estrema che ritieni non poter mai riuscire a portare a termine?Non so forse una gara al freddo, con temperature a meno 20…non lo sopporterei.”

Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?Il fatto di mettermi sempre e comunque alla prova.”

Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme?La mia famiglia e amici hanno sempre approvato e appoggiato questa mia scelta di vita.”

Che significa per te partecipare a una gara estrema?Correre un ultra per me è una fantastica avventura.”

Ti va di raccontare un aneddoto?La corsa mi ha insegnato che con impegno e sacrifici si possono realizzare i sogni; diverse volte mi è capitato di pensare che tutto era finito, con la mia forza di volontà sono riuscita a proseguire la gara e vincere; questa è la mia forza! La mia testa ha sempre fatto la differenza ho imparato a resistere a tener duro, e così ho realizzato i miei sogni.

Se vuoi ottenere qualcosa, ci devi credere, ti devi impegnare, lavorare sodo e duro, fare sacrifici, rinunce, ma quello che ottieni ti ripaga.

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta?Del mio carattere le ultra mi hanno insegnato a essere sicura e determinata e a superare le paure della vita.”

Come è cambiata la tua vita familiare e lavorativa?La mia vita familiare non è cambiata, ho imparato a ritagliare del tempo nella giornata per allenarmi.”

Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?Se tornassi indietro rifarei tutto perché quello che ho vissuto mi ha fatto diventare quella che sono: penso una persona migliore!”.

Usi farmaci, integratori? Per quale motivo?Non uso ne farmaci ne integratori solo cellfood per il benessere di tutti i giorni.”

E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva?Diverse volte mi hanno consigliato di ridurre la corsa per problemi fisici o infortuni, ma per la mia testa è stato difficile accettare questo!”.

Hai un sogno nel cassetto?Ho mille sogni, spero di realizzarli, però uno alla volta!”.

Gli obiettivi si raggiungono dopo averli prima sognati, se vuoi qualcosa, se ci tieni a qualcosa ti devi visualizzare avanti nel tempo e vederti raggiungere la tal cosa. Monica ha avuto il coraggio, la determinazione e ci ha creduto nelle sue possibilità, si è impegnata, ha fatto tutto quello che poteva fare nel prepararsi al meglio in una carriera che l’ha portata a coronare il suo sogno.

Marinella Satta, anch’ella ultramaratoneta riconosce i meriti di Monica: “…di Monica ho questa grande ammirazione, avendo avuto la fortuna di condividere il campionato mondiale di Chavagne en Paileet/Francia) del 1999, dove esordiva per la prima volta, la nazionale Italiana della 100 km, lì ho potuto conoscere la sua grande grinta e determinazione in ciò che faceva, l’ho subito ammirata. Anche quando corre non ha tentennamenti, è decisa in ciò che fa. Inoltre, a differenza di molti atleti, anche a livello nazionale e in altre discipline, lei ha sempre lavorato sodo in fabbrica e, nonostante tutto, ha ottenuto grandissimi risultati.”

Monica è menzionata nel libro “Ultramaratoneti e gare estreme”, edito da Prospettiva Editrice.

http://www.lafeltrinelli.it/libri/matteo-simone/ultramaratoneti-e-gare-estreme/9788874189441

Un’intervista a Monica è riportata nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti”, edito da Prospettiva Editrice.

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