I podisti si scambiano sempre opinioni tecniche riguardanti la loro preparazione, e si confrontano sui dati delle sedute svolte. Spesso viene anche enfatizzato il carico sostenuto, che si tratti di km percorsi o di ritmi sostenuti. Si cerca spesso di impressionare i compagni dando enfasi all’aspetto quantitativo, convinti che, più ci si allena, tanto migliore sarà il rendimento.
Nell’ottica dell’allenamento, bisogna però considerare anche quale potrebbe essere il carico minore da svolgere per conseguire un determinato risultato. Si parla in questo caso di “dose minima efficace”, che è la quantità minima di allenamento richiesta per ottenere una risposta efficace e desiderata.
Requisito essenziale è ottenere il risultato prefissato. Chiunque, infatti, può fare una quantità minima di allenamento, ma può darsi che quel minimo non porti a raggiungere obiettivi particolari. Ecco perché bisogna tenere sempre presente la parte di “dose efficace”. Se ci si ci allena percorrendo 20km alla settimana, che può essere considerato un carico davvero minimo, molto difficilmente si riuscirà a correre la distanza di 5km in 18′, tanto per fare un esempio pratico… continua a leggere