Francesco Cannito e i suoi 490km di corsa in 4 giorni

La mia mente è concentrata per l’obbiettivo che sto preparando

Matteo SIMONE

Francesco Cannito (Happy Runner Altamura) ha portato a termine, dal 19 al 23 novembre 2021, la “6th Authentic Phidippides Run Athens-Sparta-Athens”, 490km di corsa su strada in 96h21’05”, poco più di 4 giorni.

Si sono classificati 19 atleti, di cui 18 uomini e una donna, e la vittoria è andata al polacco Lukasz Sagan in 65h53’20” che ha preceduto due ungheresi che hanno terminato in 67h54’12”: Peter Toldi e l’unica donna Zsuzsanna Maraz, W50.

Era presenta anche un altro italiano che ha concluso la gara al 9° posto in 94h57’27”, Angelo Cislaghi (Urban Runners).

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Francesco Cannito, attraverso risposte ad alcune mie domande.

Cosa c’è dietro una ultramaratona? Ci sono sogni…avventure e tanta voglia di realizzarli.

Ti ispiri a qualcuno? Non mi ispiro a nessuno, però’ quando devo affrontare una grande gara mi consulto con qualche amico che l’ha vissuta.

Francesco ha iniziato a incuriosirsi e affacciarsi al mondo delle ultramaratone con timore, documentandosi, organizzandosi, provando a mettersi in gioco e con il passare degli anni ha alzato sempre l’asticella delle difficoltà, della qualità atletica, del chilometraggio ma sempre con un atteggiamento positivo, con il sorriso, con serenità, apprendendo da ogni gara e da ogni persona che incontrava lungo i percorsi di gara, con tanta umiltà e modestia.

Apprezzato da tutti per la sua semplicità e il suo folklore nelle gare, travestendosi da personaggi strani e bizzarri e facendo anche il pacer in tante gare di maratone.

Quanta pazienza, impegno, costanza ci vuole per preparare una ultramaratona? Nella mia vita di Ultramaratoneta, ne faccio tante di ultra, li uso come allenamento, sia per il chilometraggio che per la nutrizione (aspetto molto importante), per quella che vorrei realizzare alla grande.

Francesco, come tanti altri ultramaratoneti, ha ben compreso che è difficile allenarsi per decine e decine di chilometri per preparare gare di chilometraggio lunghissimo, o dove si corre per più giorni e quindi cerca di partecipare alle disparate gare di maratona e ultra in giro per l’Italia e nel mondo per abituarsi alla fatica prolungata, alla nutrizione durante le gare, in modo da essere pronto sulla linea di partenza delle gare che ritiene più importanti e sfidanti.

Dove e come trovi la spinta motivazionale? Quando decidi di realizzare quel sogno, sai che farai tantissimi allenamenti a qualsiasi ora e con qualsiasi clima, sai che ci saranno tantissimi sacrifici per raggiungere quell’obbiettivo e sai anche che quando lo raggiungerai sarai sempre una persona più forte e questo ti aiuta ad andare avanti nella vita.

Francesco è un grande lavoratore, uno che non teme la fatica, sa che ci si abitua a tutto, che il fisico e la mente hanno bisogno di adattarsi alla fatica e alle difficoltà per affrontare successivamente situazioni sportive e non, di avversità e difficoltà, per arrivare fino al traguardo e ottenere il successo prefissato.

Cosa ti aiuta a non arrenderti negli eventi avversi? Quando ti alleni per quell’obbiettivo sai che durante la gara potresti avere dei problemi che possono compromettere la riuscita di ciò e così studi anche come comportarti per superare quegli eventi negativi…difatti all’’AuthenticPhidippides run’, al 119° km vomitai tantissimo per il freddo e la pioggia presa quasi tutto il giorno. Mi sedetti al muretto e pensai: ‘mi sono allenato due anni e ho speso molti soldi per essere qui…. che facciamo?’ Avevo due ore di anticipo sul cancello, mi avviai pian piano e dopo 30 km mi ripresi. Sai che le crisi vanno e vengono.

Una parola o frase che ti aiuta ad andare avanti nei momenti difficili? Ho superato ostacoli più grossi, anche questo andrà alla grande.

Questa è un’ottima testimonianza per spiegare e far comprendere che bisogna mettere in conto le crisi, gli imprevisti, le avversità, le difficoltà, nello sport e nella vita quotidiana e quindi come e cosa si può fare? Bisogna capire cosa è successo, cosa si può fare, essere fiduciosi, rallentare e rimodulare obiettivi e aspettative e cercare comunque di andare avanti ove possibile con attenzione e scoprendo che risorse residue nascoste vengono fuori ad aiutarci nei nostri intenti.

Il resoconto atletico del 2021? Anche se ho fatto meno gare causa Covid, posso dire che ho raggiunto un obbiettivo che avevo da tempo…Toccare il piede di Re Leonida.

Francesco sembra essere una persona e un atleta davvero resiliente, se si mette in testa qualcosa si organizza per portarla a termine in ogni modo, utilizzando anche un piano B. Infatti non essendo riuscito a partecipare alla Spartathlon, seppur avesse fatto sempre domanda ma mai sorteggiato, ha raddoppiato il chilometraggio andando a fare l’ASA e riuscendo comunque a toccare il piede di Re Leonida.

Le aspettative del 2022? Non ho programmato ancora niente, questo Covid non mi permette più di fare programmi a lungo termine… preparare una ultramaratona ci vuole impegno e tempo e poi arrivi ai giorni di gara e salta tutto.

Gli allenamenti più proficui? Quando ho preparato la ‘Authentic Phidippides run’, grazie al mio coach Enrico Vedilei, ho sostenuto moltissimi allenamenti che mi hanno permesso di vivere quell’avventura con serenità …. se non ti alleni seriamente nessun sogno realizzi.

Chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Da un paio di anni ho al mio fianco Il mio coach Enrico Vedilei e il mio fisioterapista Bruno Gagliardi… grandi professionisti. Ho la mia famiglia che mi dà tanta tranquillità e alcuni amici sempre al mio fianco in ogni avventura.

Per ottenere risultati importanti bisogna lavorare duramente e con impegno, costanza e determinazione, meglio se si è affiancati, assistiti e sostenuti da allenatori preparati, esperti, competenti che sanno a cosa si va incontro e posso aiutare a prevenire crisi e delusioni e infortuni. Enrico Vedilei sembra avere le carte in regola per seguire un ultramaratoneta in una preparazione mirata a ottenere il raggiungimento di un obiettivo in ultramaratona essendo anche lui ultramaratoneta ex nazionale e poi nel giro della nazionale come tecnico e coordinatore di ultramaratoneti.

La migliore compagnia in allenamento? Mi alleno sempre da solo e in quei momenti la mia mente è concentrata per l’obbiettivo che sto preparando.

Cosa ti ha insegnato la corsa e l’ultramaratona? Vengo da una famiglia umile e tutto ciò che ho avuto ho dovuto sempre lottate per conquistarla…. e con la corsa ho continuato migliorando il mio aspetto mentale e tecnico.

L’ultramaratona non si prepara solo con il corpo ma anche con la mente, bisogna abitarsi a faticare da soli avendo in mente l’obiettivo prefissato e il peso e il valore che si dà a tale obiettivo che se si raggiunge fortifica e accresce consapevolezza, autoefficacia e resilienza.

Come hai iniziato? Ho iniziato a tarda età su invito di un mio amico, lo feci per togliermi un po’ di kg in più che avevo e stare in salute, poi con il tempo …. mi son lasciato andare alla pazzia😜

 Ritieni utile lo psicologo nello sport? Come nella vita anche nello sport ci sono momenti bui che devi attraversare e se qualche volta non riesci, uno psicologo ti aiuta a superare ed è molto importante questa figura.

Francesco è menzionato nel mio libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2017.

http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product

Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni. Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. È fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.