Clemente non fallisce al Trail Sacred Forests

Era l’ospite più atteso e non ha tradito le aspettative: il ritorno in calendario del Trail Sacred Forests è stato illuminato dalla presenza del campione spagnolo Cristofer Mora Clemente, due volte viceiridato offroad e già presente sui sentieri aretini in occasione dei Mondiali del 2017, quando chiuse alle spalle del connazionale Luis Alberto Hernando. Clemente Mora ha dominato la competizione, valida per il circuito Valli Aretine e inserita nel calendario nazionale Csi, sul percorso più lungo e importante, quello di 50 km per 3.000 metri di dislivello dove ha inflitto agli avversari pesanti distacchi. L’iberico ha tagliato il traguardo di Badia Prataglia (AR) in 4h55’50”, staccando di 12’55” Gianluca Galeati (Leopodistica) e di 16’28” Alessio Giancola (Mountain Lab). All’umbra Giovanna Puma (Atl.Winner Foligno) la gara femminile in 6h42’37” con 11’53” su Silvia Motta (Cittadella 1592 Parma) e 25’05” su Giulia Petreni (Il Ponte Scandicci).

Nel percorso medio, di 24 km per 1.500 metri, a trionfare è stato Giacomo Forconi (Trail Running Project) che in 2h13’24” ha prevalso per 40” su Roberto Gheduzzi (Esp) e per 3’29” su Nicola Zibetti (Atl.Winner Foligno). Successo per Daniela Romanelli (Subbiano Marathon) tra le donne in 2h4134”, un’altra piazza d’onore per la Leopodistica grazie a Francesca Muzzi, seconda a 23’29”, terza Valeria Bartolini a 35’17”.

Nel percorso corto, di 14 km per 800 metri, prima posizione per l’irlandese Thomas Pain (Trail Running Project) in 1h07’22” con 2’11” su Alessio Panicucci (Circ.Ricr.Solvay) e 2’29” su Maicol Timoncini (Pol.Dil.Santa Lucia). Laura Burzi è la prima donna in 1h26’25”, davanti a Serena Bracalini a 2’07” e Luisa Canonica a 2’17”.

Il ritorno in calendario dopo due anni del Trail Sacred Forests, con oltre 8 corridori in gara, è stato reso possibile grazie al forte interessamento dei responsabili del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ha ospitato l’evento, delle autorità comunali di Poppi e dei tanti volontari dispiegati lungo il percorso, che hanno fatto sì che il mondo del trail italiano abbia ritrovato una sua classica dal grande passato ma dal futuro ancora più radioso.

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